Dal 6 marzo 2023, il decreto legge n. 18 del 23 febbraio 2023 ha introdotto nuove regole volte a migliorare la qualità delle acque destinate al consumo umano in Italia, dando attuazione alla direttiva Ue 2020/2184. Questa importante novità ha abrogato il d.lgs 2 febbraio 2001, n. 31, che ha rappresentato il riferimento per i parametri di sicurezza delle acque potabili per oltre due decenni.

Obiettivi chiave

Gli obiettivi del presente decreto sono la protezione della salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano, assicurando che le acque siano salubri e pulite, nonché il miglioramento dell’accesso alle acque destinate al consumo umano” (art. 1)

Pertanto, la nuova normativa ha imposto parametri microbiologici e chimici più rigorosi. L’elenco delle sostanze chimiche prese in esame si è arricchito di nuovi elementi ritenuti tossici per l’uomo, come antimonio, bisfenoloA, clorato, clorito, cromo, piombo, microcistina-LR, PFAS, selenio e uranio. Inoltre, si è aggiunta la rilevazione del parametro legionella sull’acqua fredda. Anche la qualità dei materiali e dei prodotti in contatto con acqua potabile sono oggetto di indagine con l’intento di prevenire potenziali fonti di inquinamento.

Queste nuove misure mirano in particolar modo a:

  • Rafforzare la fiducia dei consumatori nell’acqua che viene fornita e nei servizi idrici.
  • Incrementare l’utilizzo dell’acqua del rubinetto.
  • Contribuire alla riduzione dei rifiuti e della plastica legati all’acqua in bottiglia.

Cosa prevede la nuova normativa per i sistemi di trattamento delle acque domestiche

Il decreto ribadisce l’importanza del gestore nel garantire il rispetto dei valori di parametro al punto di consegna, ossia al punto di delimitazione tra la rete e l’impianto di distribuzione interno all’edificio. Inoltre, introduce nuove responsabilità estendendo l’attenzione fino al punto di utenza, cioè fino al rubinetto. Il tratto che collega il punto di consegna e il punto di erogazione, costituito dagli impianti idraulici e dai rubinetti utilizzati nei locali pubblici e privati, deve rispettare i requisiti igienici per i materiali a contatto con le acque potabili. Di conseguenza la responsabilità di mantenere la qualità dell’acqua destinata al consumo umano dopo il punto di consegna ricade sul titolare o sul gestore dell’edificio e della struttura, noto come Gestore Idrico Distribuzione Interna (GIDI), che può essere ad esempio l’amministratore di condominio, il dirigente scolastico o quello sanitario.

Tra le innovazioni significative del decreto, vi è un approccio della normativa che prevede una valutazione del rischio e l’adozione di misure per migliorare l’accesso all’acqua destinata al consumo umano, anche attraverso l’installazione di erogatori negli edifici prioritari, quali aeroporti e stazioni, e per gli edifici pubblici.

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La Sorgiva Srl, con sede principale a Roma, via F. Jorini 61, è una società specializzata nei sistemi di trattamento delle acque e opera nelle regioni Lazio, Toscana, Umbria, Abruzzo, Campania e Puglia.

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