“L’acqua di rubinetto è sicura da bere? ecco cosa devi sapere veramente” è il titolo di un interessante articolo pubblicato da National Geographic il 20 marzo 2023. La rivista americana offre uno sguardo sulla situazione dell’acqua potabile focalizzato sugli Stati Uniti, ma le preoccupazioni sulla qualità dell’acqua di rubinetto accomuna anche molti italiani.
Nel nostro articolo, prendendo spunto dalla rivista statunitense, esploreremo la situazione dell’acqua potabile in Italia dove, da un’analisi comparata, sembrerebbe che la popolazione sia più garantita rispetto agli USA. Infatti, secondo National Gographic, in America “le comunità rurali a basso reddito affrontano difficoltà nell’accesso all’acqua potabile pulita“, evidenziando una disuguaglianza tra i cittadini appartenenti a ceti diversi.
Da dove proviene l’acqua domestica in Italia
L’Italia gode di abbondanti risorse idriche provenienti da laghi, bacini, fiumi e sorgenti. Il percorso dell’acqua attraverso il ciclo integrato ne assicura la potabilità. Per garantire l’assenza di carica batterica l’acqua viene clorata.
Tuttavia, la reti idriche italiane sono spesso definite “un colabrodo” a causa delle rilevanti falle nelle tubature, per lo più obsolete. Secondo l’Istat, l’acqua dispersa in un anno potrebbe soddisfare il fabbisogno di 43 milioni di persone. Le vecchie infrastrutture comportano, infatti, la perdita di circa il 42% di acqua potabile.
Infine, molte famiglie e comunità in Italia non sono collegate alla rete idrica. In questi casi, i cittadini fanno ricorso all’acqua di pozzo che, prima di essere utilizzata per consumo umano e scopi irrigui, deve essere necessariamente potabilizzata.
Come è regolamentata l’acqua potabile in Italia
Dal 23 febbraio 2023 è in vigore il Decreto legislativo 18/23 che disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano, garantendo controlli microbiologici e chimici. Le autorità locali vietano l’uso dell’acqua in caso di contaminazioni o di superamento anche di uno solo dei parametri previsti dalla legge.
Cosa fare se sei proccupato per la tua acqua di rubinetto?
Le acque distribuite dalle reti idriche sono potabili e controllate dalle ASL e dai gestori. Tuttavia, non sono tutte uguali, essendo il contenuto di minerali estremamente variabile in funzione dell’origine della risorsa idrica e dei trattamenti che l’acqua subisce nel corso della potabilizzazione e distribuzione. Pertanto, le caratteristiche organolettiche, in termini di sapore e odore, possono indurre il consumatore a ricorrere a soluzioni aggiuntive per migliorare la qualità dell’acqua domestica. Secondo Il Ministero della salute, la valutazione relativa all’adozione di un sistema di trattamento dovrebbe partire dalla conoscenza dell’acqua locale, consultando i siti web dei gestori o delle autorità regionali. Per la regione Lazio, è possibile visionare la mappa della qualità dell’acqua accedendo al sito Acea.
Sistemi per il trattamento dell’acqua domestica
La Sorgiva Srl, con sede a Roma, offre soluzioni complete per il trattamento dell’acqua, dalla depurazione alla potabilizzazione. Con servizi nelle regioni Lazio, Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise, Campania e Puglia, la società fornisce sistemi come:
- Osmosi inversa – per un’acqua estremamente pura e leggera. Elimina i minerali, arsenico, cloro, inquiananti di vario genere, virus e batteri.
- Microfiltrazione a carboni attivi – elimina i sedimenti fino a 0.5 micron, residui, organici, pesticidi, idrocarburi e viene ultilizzata anche per la rimozione dei Pfas. Migliora notevolmente le qualità organolettiche dell’acqua, ma non elimina virus e batteri.
- Ultrafiltrazione – elimina cloro, torbidità, elementi in sospensione, virus, batteri e sostanze organiche.
- Frigogasatore – permette di prelevare direttamente dal rubinetto di casa acqua osmotizzata o microfiltrata fredda, liscia o gassata.
- Addolcitore – elimina il calcio dall’acqua, evitando che il calcare si stratifichi all’interno degli elettrodomestici, tubature, scaldabagni ecc.
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