Il Messaggero del 19 aprile scorso ha riportato la notizia che il Fosso di Rio Maggiore, lungo la via Amerina, tra i comuni di Fabrica di Roma e Civita Castellana si è colorato di bianco. Non si conoscono ancora le cause dell’inquinamento, ma potrebbe trattarsi dello scarico abusivo di un’attività agricola o di un’industria di ceramiche.

Come tutelare la propria acqua domestica dall’inquinamento

Se utilizzate l’acqua di acquedotto, potete stare tranquilli da un punto di vista sanitario. L’acqua potabile è controllata dai gestori delle reti idriche e dalle ASL. Ad ogni modo, potete migliorarne la qualità e il gusto con sistemi di microfiltrazione o osmosi.

Nel caso, invece, intendiate servirvi dell’acqua di pozzo, allora il discorso è più complesso.

Le acque di pozzo provengono da falde profonde che assorbono tutte le componenti del terreno con cui entrano in contatto. Pertanto, ogni acqua ha caratteristiche specifiche e possono essere anche di ottima qualità. In tal caso, gli interventi consigliati sono minimali, come ad es. installare un debatterizzatore a raggi UV a scopo preventivo. Attenzione, però, di non lasciarsi ingannare dalla limpidezza dell’acqua. Anche le acque più trasparenti potrebbero contenere pericolosi virus e batteri invisibili a occhio nudo oppure metalli nocivi come l’arsenico che è insapore, incolore e inodore.

Chi ha un pozzo, ad ogni modo, sa bene che gli scarichi abusivi, i fertilizzanti e i pesticidi permeano il terreno e raggiungono le falde acquifere. Ne consegue che, prima di utilizzare l’acqua di pozzo, è necessario farne analizzare un campione sia sotto il profilo chimico che batteriologico. Solo sulla base dei risultati delle analisi potremo decidere se bere quell’acqua o intervenire per renderla potabile.

Inoltre, considerata l’imprevedibilità degli sversamenti abusivi, è consigliabile ripetere le analisi periodicamente, per essere certi che, nel frattempo, non siano sopraggiunte nuove criticità.

Potabilizzazione dell’acqua di pozzo

Come abbiamo detto nel paragrafo precedente, prima di progettare la potabilizzazione di un pozzo è necessario essere in possesso di recenti analisi chimiche e batteriologiche. Solo così sarà possibile decidere come intervenire adeguatamente per l’eliminazione della eventuale carica batterica, dei metalli (ferro, zinco, piombo, arsenico, ecc.) e degli inquinanti (fertilizzanti, medicinali, pesticidi, PFAS, ecc.).

Va da sè che, trattandosi di una materia delicata per la tutela della salute, è sensato affidarsi a professionisti di alto profilo per gli impianti di potabilizzazione.

La nostra Società Sorgiva Srl opera da oltre venti anni opera nel settore del trattamento acque.

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Immagine di copertina del post di francesca paolucci from roma, italy sotto licenza CC-BY-2.0