La Giornata mondiale dell’acqua è una ricorrenza annuale istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, all’interno delle direttive dell’agenda 21, quale risultato della Conferenza di Rio, dove per la prima volta si sono riuniti i capi di Stato per discutere dei problemi ambientali. Da allora il 22 marzo di ogni anno le Nazioni Unite invitano gli Stati membri a dedicare questo giorno alla promozione delle raccomandazioni raggiunte con l’Assemblea Generale. Inoltre,  numerose organizzazioni non governative hanno individuato nella Giornata mondiale internazionale dell’acqua un momento importante per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle acque potabili e dell’habitat. A partire dal 1997, ogni tre anni, il World Water Council, organismo non governativo internazionale creato nel 1996 come piattaforma degli organismi internazionali e degli specialisti nel settore dell’acqua, convoca un Forum per discutere e definire obiettivi e strategie comuni. Gli addetti ai lavori hanno messo in luce il dramma che coinvolge un miliardo di persone che non hanno accesso all’acqua potabile e sono costrette a percorrere chilometri per raggiungere sorgenti lontane. L’alternativa, in alcuni casi, è addirittura peggiore: bere acqua contaminata. Una recente inchiesta del The Guardian dal titolo “L’accesso all’acqua potabile nel mondo” fornisce una panoramica dettagliata del problema nel mondo. Secondo la rivista inglese, sebbene dal 1990 bilioni di persone hanno guadagnato l’accesso all’acqua potabile, resta comunque un’enorme disparità tra le popolazioni. Nel 2015 è stato riscontrato che 663 milioni di persone, in 41 regioni, specialmente nell’Africa subsahariana, bevono acqua contaminata. “Per essere considerata sicura, scrive The Guardian, una fonte di acqua deve essere libera da patogeni ed elementi nocivi. Generalmente, la principale preoccupazione per la salute è la contaminazione fecale, determinata dalla presenza di batteri quali e.coli. In molti posti, anche nei punti designati come incontaminati, ci potrebbero essere tracce di tali batteri, in quanto le acque sotterranee potrebbero essere contaminate a causa di dispersione di scarichi umani o di serbatoi o contenitori usati per trasportare o fare scorta di acqua.”

L’edizione 2017 della Giornata mondiale dell’acqua pone l’accento soprattutto sulle acque reflue, da ridurre, depurare e riutilizzare, in accordo con l’obiettivo 6.3 dell’ONU, che si pone quale obiettivo quello di “migliorare entro il 2030 la qualità dell’acqua eliminando le discariche, riducendo l’inquinamento e il rilascio di prodotti chimici e scorie pericolose, dimezzando la quantità delle acque reflue non trattate e aumentando considerevolmente il riciclaggio e il reimpiego sicuro a livello globale”.

Oggi più che mai è di cruciale importanza educare ed educarci ad un consumo consapevole dell’acqua. Eliminare l’abitudine di acquistare l’acqua in bottiglia di plastica e bere l’acqua dal proprio rubinetto è uno dei primi accorgimenti per proteggere l’ambiente da tonnellate di plastica buttate nei rifiuti e dalla produzione di CO2 per il trasporto della merce.

Sorgiva, sensibile a questa problematica, vi potrà suggerire e consigliare all’acquisto di apparecchi atti al risparmio dell’acqua ed alla salvaguardia dell’ambiente mediante sistemi di produzione finalizzzati all’eliminazione delle bottiglie in plastica ed all’uso dell’acqua di rubinetto.