L’amianto è un minerale naturale, largamente utilizzato nel secolo scorso per le sue proprietà di resistenza al calore e agli agenti chimici. In Italia, è stato messo al bando da oltre trent’anni a causa della sua comprovata pericolosità. Tuttavia, nonostante il divieto, questo materiale continua a rappresentare una minaccia, nascosta in edifici, navi e, soprattutto, in molti chilometri di rete idrica.

La presenza dell’amianto nella rete idrica

Una mappatura realizzata da IrpiMedia, in collaborazione con altri cinque media europei, ha delineato un quadro preoccupante: in Italia, ci sono oltre 22.000 chilometri di tubature in cemento-amianto. Questo materiale, noto anche come eternit, era utilizzato per la sua persistenza e solidità, ma l’erosione, le crepe e il normale scorrimento dell’acqua possono provocare nel tempo il rilascio di fibre di amianto nell’acqua potabile.

Secondo gli esperti, rimuovere tutte le tubature in cemento-amianto censite potrebbe richiedere secoli, aumentando i rischi di contaminazione dell’acqua.

La controversia scientifica sulle fibre di amianto nell’acqua

La pericolosità dell’amianto è indiscussa quando si parla di esposizione per inalazione. Tuttavia, è ancora aperto il dibattito se è rischioso ingerirlo. Esistono studi che suggeriscono un possibile legame tra ingestione di fibre di amianto e vari tipi di cancro, tra cui quelle del tratto gastrointestinale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), pur riconoscendo la validità di queste ricerche scientifiche, non ha ancora preso una posizione definitiva. Tuttavia, suggerisce l’opportunità di ridurre al minimo la concentrazione di fibre di amianto nell’acqua. 

Inoltre, l’utilizzazione di acque contaminate potrebbe essere anche causa dell’aumento della concentrazione di fibre di amianto aerodisperse.

Le soluzioni per un’acqua sicura

Per garantire la sicurezza dell’acqua potabile nelle proprie abitazioni, è possibile adottare diversi sistemi di filtrazione domestica. Tra le soluzioni più efficaci ci sono:

  • Osmosi inversa: questo dispositivo elimina particelle fino a 0,0001 micron, tra cui sali, pesticidi, metalli, amianto, arsenico, virus e batteri, tramite un meccanismo di pressione che forza le molecole d’acqua a passare attraverso una membrana semipermeabile.
  • Microfiltrazione : rimuove fibre di amianto, PFAS, pesticidi e altri inquinanti, attraverso appositi filtri a carbone attivo. Migliora notevolmente la qualità dell’acqua, senza eliminare molti dei minerali che la compongono.
  • Ultrafiltrazione: offre un livello di filtrazione più fine rispetto alla microfiltrazione, eliminando la maggior parte delle impurità e anche virus e batteri.

Conclusione

La presenza di fibre di amianto nelle acque potabili rappresenta un rischio per la salute pubblica, specialmente in aree con infrastrutture idriche obsolete. Mentre le autorità lavorano per monitorare e sostituire le vecchie tubature, i cittadini possono proteggersi installando sistemi di filtrazione domestica. Investire in tali soluzioni non solo garantisce acqua sicura, ma contribuisce anche a una maggiore tranquillità per la salute della propria famiglia.

Per ultriori informazioni e consulenze personalizzate sui sistemi di filtrazione dell’acqua e di potabilizzazione dei pozzi artesiani è possibile contattare gli esperti di Sorgiva all’indirizzo email contatti@sorgiva.info o telefonicamente al numero  0655301052.

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