Le casette dell’acqua
Perché promuovere l’installazione delle casette dell’acqua?
La qualità dell’acqua che beviamo e la sostenibilità ambientale sono due temi di importanza cruciale per la nostra salute e per la salute del nostro pianeta. Ormai tutti sanno che ridurre il consumo delle bottiglie di plastica si traduce in un beneficio ecologico e in un abbassamento delle spese di smaltimento per la pubblica amministrazione. Negli ultimi cinque anni si è assistito nei comuni italiani ad un vero e proprio boom delle casette per l’erogazione dell’acqua di rete, fredda e gassata. Un fenomeno che trova largo consenso tra i cittadini e che è destinato a svilupparsi soprattutto nei contesti più affollati, come in occasione di eventi o nelle metropoli. Si è, inoltre, potuto osservare che la tappa nella casa dell’acqua costituisce spesso un’occasione per socializzare, soprattutto nei piccoli centri.
Tra le migliori eredità dell’expo di Milano ci sono proprio le casette dell’acqua che hanno erogato oltre 9 milioni di litri di acqua nei sei mesi dell’esposizione universale e che, dopo l’evento, sono state assegnate a 18 comuni dell’hinterland milanese. L’Italia settentrionale conta il maggior numero di casette dell’acqua, ma in questi ultimi anni l’ACEA ne ha installate 14 anche a Roma.
Una casa dell’acqua, oltre a garantire un servizio ai cittadini, consente di monitorarne i consumi, grazie a meccanismi di telerilevamento a distanza. Questo mese Sammariva del Bosco, una località in provincia di Cuneo, ha festeggiato i cinque anni della casetta dell’acqua e, durante questo quinquennio, ha monitorato i consumi e ha potuto così fornirci alcuni dati significativi, riportati dal quotidiano on line della provincia di Cuneo. In particolare, sono stati risparmiate circa 300mila bottiglie di plastica da un litro e mezzo, che se messe una a fianco all’altra formano un cordone di bottiglie lungo circa 30 km. L’impianto ha erogato quasi mezzo milione di litri, creando un risparmio economico complessivo per i cittadini di circa 50 mila euro e il comune ha risparmiato circa 2.500 euro per il mancato smaltimento di oltre 10 tonnellate di plastica. La tutela dell’ambiente, la diminuzione dei rifiuti plastici e la riduzione dell’inquinamento da trasporto dell’acqua in bottiglia, oltre alla possibilità di far economizzare significativamente le famiglie, sono stati gli obiettivi fondamentali che hanno portato ad installare più di 50 impianti nella Provincia di Como.