Allarme arsenico ad Anzio
Ci chiamano per il problema dell’arsenico dalle zone di Anzio e Nettuno. Si tratta di un altro e nuovo allarme arsenico che si va ad aggiungere ai molti precedenti, in varie zone del Lazio, tra cui i castelli romani, il viterbese sopratutto, l’area di Roma nord e così via. I singoli comuni cercano di correre ai ripari, accedono ai contributi della regione, costruendo impianti di depurazione per l’arsenico in varie zone, per adeguarsi ai nuovi parametri europei. I tempi di realizzazione di tali strutture però sono per forza di cose lunghi e non sempre gli impianti, costati enormi somme, funzionano a dovere. Gli enti pubblici sono costretti quindi ad adeguare l’acqua ai parametri secondo i quali altrimenti non sarebbe considerata potabile e, purtroppo, sono costretti a filtrare dall’arsenico tutta l’acqua erogata inclusa quella usata per i sanitari, per annaffiare i giardini ed altro; insomma anche tutta quella che non viene assorbita in alcun modo dal corpo. Questo avviene perché l’impianto idrico è unico e non può distinguere l’acqua da filtrare a seconda degli usi cui sarebbe destinata una volta giunta nelle abitazioni.
Sorgiva invece può, sia perché i comuni non hanno ancora risolto la spinosa questione o gli impianti non sono ancora andati a regime, sia per vostra scelta di sicurezza, affrontare il problema in altro modo.
Perché rendere potabile tutta l’acqua usata in casa quando l’arsenico (presente comunque in pochi milionesimi di grammo) rappresenta un problema reale se ingerito e non se a contatto con la pelle ? Se si vuole ottenere un ottimo risultato, basta installare un filtro per l’arsenico o, se si vuole approfittare per rendere l’acqua oligominerale e molto leggera, un depuratore ad osmosi inversa, nel sottolavello della cucina. La spesa è molto contenuta ed i risultati finali molto soddisfacente.
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