Cos’è l’inquinamento domestico?

Quando si parla di inquinamento il pensiero va immediatamente alle metropoli, alle strade trafficate, allo smog, ai rifiuti organici e inorganici. All’interno delle mura domestiche ci sentiamo invece protetti e tutelati. Eppure non è così.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ogni anno

“3,8 milioni di persone muoiono prematuramente a causa di malattie attribuibili all’inquinamento domestico”.

Di questo problema si parla poco e, di conseguenza, non tutti ne hanno consapevolezza.

Perché anche l’indoor è inquinato?

Per inquinamento domestico si intende l’insieme delle sostanze nocive alle quali si è esposti all’interno dei locali chiusi (la propria abitazione, i luoghi di lavoro o ricreativi ecc.). Questo inquinamento è, dunque, più subdolo in quanto non dà segnali visibili della propria presenza e ci colpisce nei luoghi  in cui ci sentiamo più protetti: in un casa limpida, lucidata con prodotti perlopiù tossici, abbiamo la sensazione di pulizia e benessere.

Le principali fonti di inquinamento domestico

Le cause dell’inquinamento all’interno delle abitazioni possono essere di natura organica (batteri, parassiti, acari, muffe ecc.) e inorganica (prodotti chimici, quali detergenti, pesticidi, idrocarburi, piombo ecc.).

Dell’inquinamento atmosferico si parla più frequentemente. Si consiglia di areare le stanze soprattutto dopo aver fumato o utilizzato detergenti o insetticidi.

Della contaminazione dell’acqua si parla meno. L’acqua di rubinetto sebbene potabile, contiene tracce di cloro e nelle vecchie abitazioni con tubature obsolete potrebbe assorbire residui di metallo che combinato con il cloro possono formare trialometani, oppure se gli impianti sono particolarmente antichi potrebbero contenere biombo.

inquinamento domestico

Cosa fare?

Come abbiamo detto, tra le maggiori fonti di inquinamento domestico spiccano i prodotti per la pulizia della casa che contengono agenti chimici come alcol, cloro, ammoniaca, solventi derivati dal petrolio ecc. È noto che le acque calcaree per detergere necessitano di maggiori quantitativi di detersivi rispetto alle acque dolci. Allora perché non installare un addolcitore a monte dell’impianto idraulico per eliminare i calcio dall’acqua di casa? L’acqua addolcita consente di ridurre al minimo l’uso di detersivi, risparmiando e riducendo l’inquinamento delle acque di scarico, e di eliminare definitivamente il calcare dalle tubature, dagli elettrodomestici, dagli scaldabagni senza dover ricorrere ai prodotti anticalcare, particolarmente aggressivi, limitando fortemente l’inquinamento domestico.

Le leggi che incentivano l’acquisto di un addolcitore

L’acqua calcarea, inoltre, assorbe molta più elettricità dell’acqua addolcita. Ed è per questo motivo che le leggi sul risparmio energetico considerano una priorità l’addolcimento dell’acqua.

L’Ecobonus prevede una detrazione fiscale del 50% sulle spese di acquisto di un addolcitore, purché sostenute nell’ambito di una ristrutturazione. Il Superbonus offre vantaggi fiscali a condizione che l’acquisto dell’addolcitore e l’installazione dell’addolcitore rientri in uno degli interventi principali previsti per la riqualificazione energetica dell’immobile.

Tuttavia, già nella circolare N.20/E del 13 maggio 2011, paragrafo 2.3, L’Agenzia delle Entrate precisava

La detrazione IRPEF e l’aliquota IVA ridotta sono ammissibili solo se l’installazione degli addolcitori domestici comporta modificazioni strutturali integranti opere di manutenzione straordinaria dell’abitazione e/o degli impianti relativi.

La nostra Società Sorgiva Srl è sempre a vostra disposizione per chiarimenti su tutto ciò che riguarda il trattamento delle acque sia potabili che da potabilizzare. Telefonate allo

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Vi forniremo qualsiasi tipo di informazione che riguarda gli addolcitori.