Un’inchesta giornalistica condotta congiuntamente da Radio France e Le Monde ha portato alla luce gravi irregolarità commesse dalle più note marche d’acqua in bottiglia che utilizzerebbero trattamenti non conformi per eleminare contaminazioni d’origine batteriologica o chimica. Autorizzati sulle acque di rubinetto, questi sistemi di depurazione sono vietati per le acque minerali naturali in virtù della loro provenienza da falde profonde incontaminate.

Inoltre, l’inchiesta ha coinvolto anche il Governo francese il quale, a seguito di pressioni, avrebbe modificato, con molta discrezione, la normativa vigente sulle acque minerali naturali, violando i regolamenti europei. E addirittura, nel caso dell’acqua prodotta dalla multinazionale Nestlé, i controlli venivano effettuati dopo che l’acqua era passata attraverso i sistemi di trattamento con filtri a carbone attivo.

Fonti d’acqua contaminate

La Nestlé, indagata per truffa nei confronti dei consumatori, ha ammesso di praticare trattamenti non regolamentari in quanto le fonti d’acqua sono contaminate e ha dichiarato:

i cambiamenti delle condizioni climatiche e ambientali, con il moltiplicarsi di eventi estremi come siccità e inondazioni, uniti all’espansione delle attività intorno ai nostri siti, rendono molto difficile mantenere la stabilità delle caratteristiche essenziali dell’acqua minerale naturale“.

Lo scandalo è scoppiato in Francia, ma le industrie delle acque minerali sono molto potenti anche in Italia, che ne detiene il primato di consumo in Europa.

Cosa differenzia le acque minerali da quelle di acquedotto?

Spesso ci si chiede se sia meglio bere acqua minerale comprata nel supermercato oppure semplicemente aprire il rubinetto e attingere come e quando si vuole dall’acqua di rete. Ma cosa differenzia le due tipologie di acqua?

Le acque di acquedotto e le acque imbottiglate hanno origini diverse e rispondono a normative differenti.

L’ acqua di acquedotto proviene da laghi fiumi, falde sotterranee e superficiali. Prima di essere immessa nella rete, viene clorata e, in alcuni casi, sottoposta a trattamenti che prevedono l’ozono o l’irradiazione ultravioletta per eliminare qualsiasi carica microbica. È sottoposta a frequenti analisi durante tutto il suo percorso, per accertare la rispondenza ai parametri stabiliti dal D.lgs 18/23.

Le cosiddette “acque minerali naturali”, contrariamente a quelle di acquedotto, non debbono subire alcun trattamento in virtù della loro provenienza da fonti incontaminate e rispondono a criteri di legge stabiliti dal D.lgs 176/11 che consente parametri più elevati di elementi chimici come arsenico, manganese e solfati. I controlli vengono effettuati fino al momento dell’imbottigliamento.

Acqua del rubinetto: i vantaggi

  • Controlli da parte delle Asl e dei gestori idrici

Il D.lgs 18/23 prevede controlli severi da parte delle Asl e dei gestori idrici fino al punto di consegna e ha introdotto obblighi per gli amministratori, responsabili della qualità dell’acqua condominiale.

  • Risparmio

L’acqua di rete raggiunge le case a un prezzo decisamente più basso rispetto a quello dell’acqua in bottiglia.

  • Ecosostenibilità

Bevendo dal rubinetto si evitano tonnellate di rifiuti di plastica e si riducono le emissioni CO2 causate dai trasporti delle bottiglie d’acqua dal nord a sud e viceversa.

  • Può essere trattata per migliorarne la qualità e adattarla alle singole necessità e gusti

Così come ogni marca di acqua minerale vanta le proprie caratteristiche, anche le acque di rete non sono tutte uguali, ma le loro proprietà dipendono dalla particolare zona geologica da cui sgorgano e dai trattamenti subiti nel corso della potabilizzazione e della distribuzione. Pertanto, le caratteristiche organolettiche dell’acqua di rubinetto possono indurre il consumatore a ricorrere a trattamenti specifici per migliorarne la qualità e il sapore.

Trattamenti consigliati per migliorare le qualità organolettiche dell’acqua di rete

L’elemento che spesso dissuade dal bere dal rubinetto di casa è il sapore del cloro che, però, può essere eliminato con un dispositivo di microfitrazione a carboni attivi da installare sotto il lavello o lo zoccoletto della cucina.

Questo sistema è indicato anche per rimuovere l’eventuale presenza di fibre di amianto dovute al fatto che molte tubature delle reti idriche o di private abitazioni sono in eternit, una unione di cemento e amianto. La microfiltrazione a carboni attivi rimuove fibre di amianto, cloro, pfas, insetticidi, molecole responsabili dei cattivi odori o sapori, preservando i minerali che caratterizzano ogni specifica acqua.

Se, invece, si desidera bere un’acqua oligominerale, leggerissima e purissima, priva di qualsiasi inquinante, virus e batteri, allora la soluzione giusta è l’apparecchio a osmosi inversa, da installare sotto lo zoccoletto della cucina.

Nelle zone dove l’acqua è particolarmente dura, basta un addolcitore per eliminare il calcare definitivamente da tutta casa.

Acqua filtrata fredda liscia o gassata direttamente dal rubinetto di casa

I sistemi di microfiltrazione e di osmosi possono essere abbinati con il frigogasatore che permette di prelevare direttamente dal rubinetto di casa acqua fredda, liscia o gassata.

Sorgiva Srl: soluzioni per un’acqua sicura

La Sorgiva Srl, con sede principale a Roma, via F. Jorini 61, è una società specializzata nei sistemi di trattamento delle acque e opera nelle regioni Lazio, Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise, Campania e Puglia.

Offre una gamma completa di servizi, tra cui:

Per maggiori informazioni, consulenze, sopralluoghi e preventivi personalizzati contattateci all’indirizzo e-mail:

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